Quando è nato questo social network?

Google+ è un social network gratuito creato nel giugno del 2011.

Il servizio è stato lanciato, inizialmente, in fase test e solo su invito. Il 20 settembre 2011 è stata, poi, aperta la beta pubblica, offrendo la possibilità a chiunque di iscriversi.

Google+, come social network, offre la possibilità di avviare sessioni audio e video, tramite gli Hangouts, ovvero stanze virtuali attraverso le quali è possibile condividere video e audio ed effettuare una vera e propria “riunione virtuale”.

Il sistema adatta una serie di innovazioni rispetto ai competitors: i contatti sono organizzati e suddivisi in “cerchie”. Agendo sulle impostazioni è, quindi, possibile limitare, in modo pratico e veloce, la diffusione di qualsiasi pubblicazione, alle varie cerchie create.

 

ComScore, ha sviluppato un’infografica che mostra la storia di Google+ con una timeline

google plus

 

Perché Google+ è così criticato?

Quando si nomina Google+, solitamente, si sentono voci negative. Questo fenomeno è dettato dalla scarsa diffusione tra il pubblico di fascia media, in quanto utilizzato a livello più professionale.

Le principali critiche che si sentono sono:

  • “Vuole imitare gli altri social senza successo”
  • “Non conosco nessuno che utilizzi G+”
  • “È impossibile da usare, non ci riesco”
  • “Nessuno mi ha mai messo un like”
    .

 

Il profilo e le cerchie

L’attivazione del profilo Google+ si basa principalmente su un account Gmail. Una volta impostate tutte le informazioni personali, ti verrà chiesto di aggiungere gli utenti all’interno delle cerchie.

Le Cerchie sono lo strumento che permette agli utenti stessi di raggruppare persone secondo le proprie esigenze. A differenza di quanto accade su altri social network, si possono aggiungere le persone alle proprie cerchie senza il loro consenso, così come accade agli utenti di Twitter. Le cerchie sono pubbliche e vengono mostrate nel profilo Google+ come impostazione standard.

Organizzare bene le cerchie è utile nella fase di condivisione dei contenuti.

 

Pagine di G+

Il profilo individuale è utile per fare personal branding o creare una community personale; la pagina, invece, è ottimizzata per le aziende, brand e organizzazioni. La gestione delle pagine non differisce da quella dei profili individuali.

Tra le attività che i profili e le pagine possono fare troviamo:

  • Aggiungere persone alle cerchie
  • Condividere contenuti
  • Mettere +1 ai contenuti preferiti
  • Creare Hangouts

 

Google Hangout

L’Hangout, è uno strumento molto utile per le conference call, con la possibilità di organizzarle in diretta. Attualmente, la diretta permette di trasmettere video dalla home di Google+ e dal canale YouTube associato alla pagina.

La diretta, una volta giunta al termine, viene pubblicata sulla pagina Google+ e sul canale YouTube, dove si potranno aggiungere commenti, note di testo o link.

Il servizio che offre Google è attualmente diviso in due:

  • Hangouts Chat: piattaforma di conversazione testuale
  • Hangouts Meet: dedicato alle chiamate audio e alle videoconferenze.

Per quanto riguarda le chat, oltre alle classiche conversazioni, si trovano le chat di gruppo, organizzate in “stanze” con gestione automatica degli accessi per gli utenti.

 

Statista, un affermato portale di statistiche, ha creato alcuni anni fa un’infografica che mostra la crescita sostanziale di Google+

 

Google+ per il social marketing

Sicuramente, essere presenti su Google Plus ha dei vantaggi dal punto di vista SERP. Quando si effettua una ricerca su Google, il suo algoritmo mostrerà i risultati in base all’autorevolezza, considerando anche le proprie cerchie e i propri interessi come primi risultati.

La strategia di Digital Marketing da utilizzare su G+ è la seguente:

  • Condividere i contatti e gli indirizzi: link ai siti internet, redirect ad altri social network e indirizzi email sono utili per aumentare la presenza in rete con il conseguente miglioramento della visibilità.
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  • Dimensioni dell’immagine profilo e copertina: non utilizzare immagini generiche, ma crearle personalizzate, studiandone la comunicazione consente di rappresentare al meglio il brand. Le dimensioni ideali sono 250 x 250 px per la foto profilo, invece per la copertina 1080 x 608 px.
    .
  • Interessi e hobby: importantissimo per il personal brand è parlare degli hobby, delle passioni e degli interessi per rendersi interessanti e trasparenti.

I migliori contenuti da pubblicare sono quelli inerenti al proprio lavoro o interesse. Così come per gli altri social network, su Google+ è importante condividere link utili, infografiche, video, citazioni e immagini. Possibilmente, bisogna sfruttare un piano editoriale prestabilito, considerando anche che G+ da la possibilità di formattare il testo, come in un blog.

L’interazione per una pagina business è facilitata rispetto ai competitors. È importante, se non fondamentale ai fini della visibilità, interagire con i +1, commenti e condivisioni. Inoltre, connettersi con gli influencer del settore è utile a dare valore e autorevolezza al brand.

Le statistiche da tenere in considerazione su Google Plus sono:

  • la reach
  • il numero dei followers
  • il numero di visualizzazioni dei post

 

In conclusione

Seguendo alla lettera tutte le pratiche presenti in questo articolo, il profilo di Google+ può diventare migliore in termini di visibilità e autorevolezza. Sfruttando delle tecniche di pubblicazione e dei piani editoriali, anche questo social professionale può aumentare le conversioni dei prodotti o servizi.

Non penso di vedere nei prossimi anni una migrazione totale verso G+, ma si dovrà considerare questo come uno strumento indispensabile per il social marketing, tenendo conto, soprattutto, dell a convenienza in termini di SERP.

[crediti della foto: statista.com e comscore.com]

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Google+: critiche e utilità per un social professionale ultima modifica: 2017-06-17T10:05:28+02:00 da Luis Alves
Categorie: Marketing